
Phil Cavalieri
nome
phil cavalieri
home page:
http://www.philcavalieri.com/
contatto e-mail
comunicazione@yahoo.it
età
39
strumento/i
Godin Artisan st V
Godin Artisan st VI
Fender Stratocaster
Greg Bennet semi hollow
Ovation Balladeer
amplificazione:
Brunetti Mc2
Roland Jazz chorus
Zt Acoustic
genere/i
Jazz Fusion
Rock psichedelico
gruppo/i
Phil Cavalieri 3rd
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Il Jazz, L’improvvisazione e la contaminazione. Tre mondi strettamente legati e dal quale ha preso ispirazione il chitarrista Phil Cavalieri che ha riversato nell’album The First Third. Classe 1974, una serie di chitarristi e musicisti che hanno avuto l’exploit a cavallo fra i decenni ’60 e ’70 gli hanno segnato la via (Jimi hendrix, Santana,
Grateful Dead, John Scofield).
Prima di arrivare alla carriera solista è stato turnista di varie band e questo bagaglio si può sentire nella notevole qualità tecnica del lavoro. Per questo lavoro si rivela anche multi-strumentista cimentandosi anche con basso, piano e organo.
La cosa che più si apprezza dell’album è la capacità di aver composto pezzi che uniscono classicità e modernità. La linea retta del Jazz viene percorsa stravolgendola con prevalenza di strutture fusion e retaggi psichedelici e blues a favore di ritmiche dinamiche e cangianti.
Apertura con uno dei pezzi più irregolari “Manathan Delivery” (insieme alla successiva “Philantropy”): distorsioni, dilatazioni e depressioni sonore e improvvise accelerazioni. In “Euphoric Express” e “Coffee and Guitar” emerge la contaminazione rock della musica di cavalieri e nella seconda si può sentire la sua passione per Hendrix.
Si prosegue su questa strada anche con “Fell Street”, nella quale l’anima fusion prevale e anche un mood meno spensierato (soprattutto nelle decelerazioni) e un’amosfera più tirata (le stesse sensazioni sfociano in “Galanga”). L’inizio di “Pearl” è intenso e quasi robusto e solo successivamente vi è una distensione di ritmi che cambieranno spesso direzione e intensità col passare dei secondi.
The First Third è la rappresentazione del movimento e la dimostrazione come si possa creare qualcosa di personale partendo dai propri punti di riferimento. Il merito è della sensibilità artistica di Phil Cavalieri che ha anche tirato fuori un virtuosismo notevole.
Nicola Orlandino “Sonofmaketing.com”